martedì 21 aprile 2015

Tahin

Oggi ho fatto il tahin seguendo le indicazioni della mia amica Nadia e come sempre mettendo un tocco personale...se non faccio così che piacere c'è? Seguire una ricetta senza osare almeno un piccolo cambiamento non fa parte del mio selvatico carattere.... E questo mio modo di essere mi ha risparmiato di cadere nella routine e della noia per cui tanti lamentano, anche se poi non fanno nulla per uscirne...

Tornando al Tahin, sicuramente tanti lo conoscono, crema di semi di sesamo tanto usata nel Medio Oriente, in India per adesso non l'ho trovato. 

Da noi si trova già fatto nei negozi specifici ma lo trovo pieno di olio e di sapore alquanto forte.

Ingredienti
100 gr semi sesamo bianchi non tostati
3 cucchiai olio oliva
Latte vegetale cca 1/2 tazzina piccola invece di acqua come suggerito 

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Primo passo: tostare a fuoco lento i semi di sesamo fino che prendono poco colore e si sentono croccanti in bocca. Se sono troppo scuri, troppo tostati, la crema sarà molto forte di sapore...

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Poi lasciarli raffreddare.
Prendere il minipimer e aggiungendo l'olio frullare i semi come se facessimo la mayonese, alzando e abbassando il minipimer. Poi aggiungere il latte fino a che la crema sia cremosa ma senza diventare liquida, anzi deve rimanere piuttosto densa.

Si conserva in un baratolo di vetro chiuso dentro il frigo. Se si tiene per più giorni coprire con olio. 

Fantastico alimento nutriente per colazioni, spuntini o in aggiunta a diverse creme di verdure e formaggi freschi. 

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I semi di sesamo sono ricchi di calcio, fosforo, magnesio, ferro e proteine. Ottimi per la memoria, la vista e le ossa. L'olio di sesamo, thaila, è la base di quasi tutti gli oli ayurvedici, ed
è indicato sopratutto per i soggetti di  tipologia Vata.

Dove trovare le spezie a Varese

Da anni mi fornisco nell' Asian Market (prima Raja Bazar) in Via Piave  3 vicino alla stazione ferrovie stato varese. Ottimi prezzi, servizio e qualità!

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Hanno anche l'Assafetida tanto difficile di trovare in altri negozi di Varese. Il loro zenzero fresco è uno dei migliori....

martedì 14 aprile 2015

Perchè ho fatto il panchakarma?

Sto per svelarvi la ragione personale per cui ho mi sono sottoposta a questo tipo di cura ayurvedica.
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Da quando ho ripreso in mano la mia vita,  quasi quattro anni fa, sono il capo di me stessa, sorrido alla vita e vivo tranquilla cercando sempre di imparare e dare di più.
Ma la mente umana è strana, ha un suo funzionamento che a volte a noi scappa di mano, dentro questa apparente serenità c'era dell'altro che non riuscivo a razionalizzare e a volte mi buttava fuori dalla serenità che avevo duramente conquistato.... poi c'era il desiderio di tornare in India, ho conosciuto la dottoressa e così senza ne anche pensare mi sono trovata a dire; Si la faccio!

E posso dire dopo quasi tre mesi dal mio rientro che questa decisione è stata vincente!

....ma questo ve lo racconto con un altro post a breve....


lunedì 13 aprile 2015

come fare crescere i capelli

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Ho trovato questa ricetta nel libro di Harish Johari, "la scienza medica dell'Ayurveda" e mi è parsa interessante...non lo provata perche fortunatamente ne ho da vendere, di capelli intendo..., ma se qualcuno la prova e la conferma mi fa soltanto piacere sapere se funziona. E' alquanto impegnativa perchè si deve fare per sei mesi di fila...

"...mangiare un rapanello bianco (daikon) con sale e pepe nero ogni giorno a mezzogiorno per sei mesi. Migliora la carnagione e fa crescere i capelli...

Il rapanello deve essere crudo, s'è grande come quelli della foto si può usare anche metà o un quarto.


venerdì 10 aprile 2015

La bevanda del Re, CURCUMA e latte

...e quando la vita ti ferma, perché non hai rispettato certi sue leggi non scritte e non visibili, è meglio meditarci su!

Oggi mi sono fatta male stupidamente con la cancellata di casa mia, chiudo questo cancello da 14 anni ed è la prima volta che un dito mi rimane dentro... Morale?
Sembra un fatto banale ma non lo è... Da due settimane trascino troppi impegni e anche se sentivo il bisogno di fermarmi non ho ascoltato me stessa e la vita ha deciso per me, era ora di fermarmi!
Qualche anno fa sarei rimasta male per l'accaduto, ma questa era un altra Vita, una Vita che non voglio più vivere.
Adesso anche se sento dolore, so che posso rimediare e, sento gratitudine nel mio cuore che la vita mi ferma in tempo quando io non ho la forza di farlo.

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E meno male che c'è la curcuma, potente antinfiamatorio! La "bevanda del re" non fallisce mai. Ci sono le ricette in rete, io faccio quella che mi ha detto il mio primo insegnate che ho trovato sulla strada dell'Ayurveda.

Lui diceva che rigenera i tessuti danneggiati dal trauma, io posso solo dire che la guarigione è molto più rapida bevendone una tazza al mattino e una alla sera in casi di trauma come il mio dito pestato nel cancello nella fase acuta del dolore poi basta una tazza al giorno fino a guarigione avvenuta.

Ed ecco qua:

- bollire la curcuma  nell' acqua, 1/2 cucchiaino di curcuma, in poca acqua per cca due minute. Poi aggiungere latte, anche vegetale, per riempere la tazza. Chi non ne gradisce il sapore può usare un pò di miele se la bevanda non è troppo calda (il miele non va mai portato a temperature troppo elevate).

Per potenziare l'effetto della curcuma soffriggere prima in poco ghee o olio e poi bollire.
...buona guarigione ! 

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Curcuma,



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Tanti oggi si stanno innamorando di questa spezie di sapore abbastanza piacevole a noi occidentali. Le sue caratteristiche terapeutiche sono multiple; riduce Kapha e Pitta, e per evitare di aggravare il Vata si soffrigge nell'olio o ghee prima di cucinarla.
E' dimagrante e cura molti disturbi della pelle, stimola la digestione delle proteine, allevia le flatulenze e infiammazioni...ite...ite....
E' curativa per il fegato e stimola la produzione naturale di insulina. Antiallergica, antianemica, giova nell'asma (soffritta un po' nel ghee-burro chiarificato), nel prurito di varia natura e nei casi di; emorroidi, cattiva circolazione, ritardi mestruali, insufficienza biliare, negli avvelenamenti di prodotti chimici, riniti e sinusite croniche, nel diabete, nell'obesità, nei reumatismi e nei dolori ossei, nelle infezioni.
E' inoltre utile per abbassare il tasso di colesterolo nel sangue e per purificarlo. Per uso esterno ferma le emorragie, cura le contusioni e aiuta alla cicatrizzazione delle ferite, purifica la pelle e la libera di acne e brufoli (macchia di giallo che va via con il lavaggio).

personalmente la uso in risotti, salse, minestroni, sughi per la pasta, verdure e legumi cotte,  dolci, crema dopo sole, unguento -fai da te- per ustioni e ferite...quasi dappertutto direi!


giovedì 9 aprile 2015

Semi di senape nera



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Nell’India li trovi spesso nelle ricette, vanno soffriti prima di ogni altra spezie in ghee o olio fino al scoppiettamento dei semi stessi, altrimenti non sprigionano il sapore.
Sono riscaldanti, pungenti e leggermente diuretici, stimolano il fuoco digestivo, Agni, e aiutano ad espellere i gas intestinali. Sono utilizzati per la cura della gotta, artrite, stati febbrili, stitichezza e dolori addominali. Abbassano Vata e Kapha e fanno innalzare il Pitta, perciò nei soggetti Pitta va usato in dosi minime, equilibrandoli con i semi di coriandolo, che sono rinfrescanti.
L'olio di senape molto riscaldante viene utilizzato al nord del India, ottimo per Vata e Kapha. Per i trattamenti ayurvedici meglio diluirlo con olio di sesamo perché può essere irritante per la pelle.

Si trova nei negozi orientali a basso costo, anche i semi sono disponibili sempre in questo tipo di negozi.




martedì 7 aprile 2015

Un giorno da principessa!

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Mi sveglio con il campanello della mia stanza che suona, ci ho impiegato una settimana a capire che non era un canto di uccello tropicale, ci vorrebbe una bella immaginazione in mezzo alla foresta di cocchi ad installare campanelli così...

Apro e vedo un bramino che non avevo notato la sera prima, molto deciso mi chiede "tè o caffè"? scelgo il caffè perché dall'Italia non ne avevo più assaggiato uno. 
Arriva subito, mai visto una rapidità così in Oriente. Pensando che era tutto a posto sto per chiudere quando sento: 
"Lady breakfast?" Anche se non avevo mangiato alla sera prima non ne avevo fame e, ringraziando, rifiuto la collazione. Dopo tre minuti sento di nuovo "l'ucecellino"  elettronico, apro e lui tutto sorridente mi passa il piatto con la colazione. Rido e alzo le spalle: fanno quello che vogliono, quindi non ha senso protestare.








Più tardi, questo particolare bramino mi farà morir dal ridere, allegro e chiacchierone ci riempe di succhi freschi di anguria con pepe nero, chai e caffè oltre che dire cose che   non capisco ma interpreto come molto divertenti.
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Rimango in stanza aspettando Shalini, la mia terapista, che è stata incaricata di drappeggiare il sari intorno al risultato dei suoi trattamenti, pratticamente il famoso grissino!! Passa il tempo, sento che fuori continuano i riti interroti la notte scorsa, mi siedo sul letto e aspetto. Arrivano ad avvisarmi che Shalini ha perso il pullman, vive lontanto nella città di Manipal, modernissimo centro universitario internazionale di medicina. E così fu che mi perse più della metà della ceremonia aspettando che  qualcuno mi facesse vedere come vestirmi, anzi che mi vestissero pure, perché non avrei saputo da dove cominciare... Verso le dieci arrivano le mie nuove amiche e insieme alla ragazza del servizio provano a rendermi in grado di scendere in mezzo agli invitati. La blusa sta malissimo, deve essere sistemata ma non c'è tempo. Lasciano perdere e partono con la stoffa. E tre donne che mi girano intorno e chiacchierano sempre, e io in mezzo loro che non capisco un bel nulla mi trovo più come una principessa egizia che una indiana, una parte del sari mi cade sul braccio sinistro coprendomi il braccio per intero e al mio intento di raggruppare la stoffa sulla spalla mi ammoniscono che non devo farlo. Ma come posso andare in giro farfallegiando tutto questo pezzo di stoffa? Quando sto per rassegnarmi arriva Shalini con sua cugina. Si mette le mani sulle guance molto indignata di come sono messa, e riparte tutto da capo! Chiedono ago e filo, meno male che ero provvista, cominciano a cucire da dentro le maniche della blusa per farla aderire alle mie braccia, srotolano il tessuto cominciano a far vedere che sono troppo lunga per la sottoveste che indosso e che sosterrà la parte bassa del sari, e perciò  mi spunteranno i piedi da sotto il sari e non va bene, a quanto pare puoi far vedere la schiena e un lato di addome ma mai le caviglie e a questo punto n'è anche i piedi se vesti il sari.....ecco il perché di alcuni commenti che non riuscivo a capire sui miei leggins "a tre quarti" che uso dentro la struttura nei giorni normali. Mamma che complicato mi pare tutto! Il bello è che non ho più il sari a modo di tenda sul braccio e riesco a muovermi con facilità. 
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In mezzo a tutto questo baccano continuo a sorridere e  muovere la testa a modo di bambola, in India quando tutto va bene si deve muovere la testa da lato a lato, qualcosa di simile a quando noi diciamo di no, per rassicurare le mie aiutanti che va tutto bene. 

Dopo un altra mezz'ora di avanti e indietro con quella stoffa bellissima mi trovo vestita e penso che adesso posso uscire, invece no!! Non ho il rossetto, ma chi pensa di portarsi dietro il rossetto per fare il panchakarma? Io di sicuro no. Ne trovano uno di colore adatto al mio sari e cominciano a colorare le mie labbra, e mi dicono che sono molto sottili, come se non lo sapessi ma io adoro la loro ingenua sincerità.

Mi attaccano una specie di pendaglietto in mezzo alla fronte, poi scopro che non c'era bisogno perché si usa in altre occasioni ma me lo avevano fatto comprare lo stesso. Poi il Bindi in mezzo agli occhi, avrei fatto a meno ma la dottoressa ci teneva che io lo mettessi, non essendo la mia cultura mi imbarazza un po' usarlo. Penso che non ho colto bene il suo vero significato e mi sento come se facessi un uso improprio nell'attacarli, si staccano di continuo e devi avere le scorte!!!

Arrivano anche i fiori per i capelli e la ragazza dall'Europa dell'est che vive in Occidente da più di 23 anni si sente elegantissima con quel vestito così lontano dalla sua cultura.

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Da piccola qualcuno mi chiamava Indira Gandhi perché ero scura di pelle e coi capelli neri corvini. Con gli anni mi sono sbiancata ed i capelli hanno sofferto la trasformazione che da il colore in scatola che oggi usiamo per cambiare quello che non accettiamo da madre natura. 

Ero molto interessata alla cultura indiana, specialmente a quella antica, provavo a leggere Tagore, righe dai profondi significati che non erano molto comprensibili per un'adolescente. 
Poi andando su e giù nella giostra della vita l'India e Tagore rimangono nel cassetto dei dimenticati fino a che si apre per puro caso (...anche se il caso non esiste) all'età di quaranta anni. Ed eccomi qua in mezzo a tutte queste donne che sono felicissime di avermi resa similie a loro, anche se solo in apparenza, e io che vado indietro con un flash di memoria ai giochi strani della vita ...e mi sento benedetta! 

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lunedì 6 aprile 2015

Assafetida (hing)

<< È un lattice resinoso brunastro che si ricava incidendo il rizoma e la radice della pianta. Allevia ed equilibra Vata e Kapha. Data la sua natura calda e pungente è controindicata nelle persone di costituzione Pitta aggravato. È nervina, espettorante, carminativa, diuretica, emmenagoga (favorisce le mestruazioni e le contrazioni uterine). Agisce contro i parassiti intestinali, la stitichezza, i dolori della colite, aiuta l'assimilazione del cibo, stimola la secrezione biliare ed è utile contro la pertosse, la paralisi e la sciatica.  Generalmente viene usata in cucina per sostituire l'aglio e la cipolla, ed è meglio soffriggerla prima di consumarla.>> estratto dal libro "La Cucina Vegetariana Indiana" di Paola Mosconi, edizione I Nuovi Delfini.

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Labortorio Ayurveda
Ho cominciato ad utilizzarla dopo aver fatto un corso di cucina ayurvedica. Ha un forte odore di zolfo che si perde con la cottura. Devo confermare il suo effetto sgonfiante per l'addome. La sofrigo nell'olio o ghee e poi aggiungo eventualmente altre spezie o cipolla, mai l'aglio.
Indicata sopratutto quando cuciniamo cibi che producono tanta aria nell'intestino come, broccoli, cavolfiore, fagioli, lenticche etc.

A continuazione una ricetta per stitichezza, vomito, flatulenza e vermi intestinali.
1/4 parte yogurt
3/4 parti d'acqua
3/4 pizzichi di assafetida 
Sale e pepe
Foglia fresca di coriandolo 
Si consuma dopo aver mangiato

Si trova nei negozi orientali, costo bassissimo. 


domenica 5 aprile 2015

Patate ripiene al forno

Oggi ho fatto questa ricetta per sostituire la carne.


Le patate vanno lavate e messe nella stagnola e cotte al forno fino che sono morbide.

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Mentre le patate si cuociono prendere la ricotta fresca, meglio di capra, aneto fresco o prezzemolo, noce moscata, sale e un pò di latte. Facciamo una bella crema.

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Quando le patate sono cotte tagliare ogni patata, mentre è ancora calda in due metà. Con un coltellino a punta scavare le patate e quello che tiriamo fuori lo aggiungiamo alla crema di ricotta schiacciando tutto con una forchetta.

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Poi riempiamo tutte le metà e copriamo con pezzeti di pomodorino. 

Laboraorio Ayurveda

Sfornare ancora per cca 30 min a 190 gradi.

Ingredienti per 5/6 persone 
10/12 patate novelle misura media
Una confezione di ricotta, cca 100/150 gr
Aneto o prezzemolo fresco a piacere 
Un cucchiao d'olio oliva nel ripieno 
Un poco di latte vegetale se il ripieno di ricotta non è abbastanza morbido
Sale, noce moscata, fette di pomodorini

Se si vuole dare un sapore orientale fare un soffrito come nella ricetta delle Polpettine di Cavolfiore e aggiungere alla crema di ricotta. In questo caso sostituire l'aneto con prezzemolo o coriandolo fresco.

Sono veramente squisite! 

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sabato 4 aprile 2015

Pūjā

Arriva il giorno tanto atteso da tutti. Il sole non è troppo forte, si sta bene. Mi chiedono di fare tante foto e mi metto subito al lavoro, sparo scatti senza pensare che saranno tanto utili in questo racconto.
Mi incuriosisce il posto auto che è stato trasformato in cucina, vedo poco perchè è stato circondato da protezioni non trasparenti, dentro c'è movimento, tanti uomini e tutti vestiti con il Dothi, tipico "gonnellino maschile", praticamente più nudi che vestiti.
Con l'arrivo delle mie nuove amiche, sono state invitate anche se hano lasciato il centro qualche giorno prima, mi faccio coraggio e mi avvicino alla fumosa cucina.
In seguito scopro che i "cuochi" sono gli stessi preti che faranno la funzione religiosa. In India durante questo tipo di festeggiamenti è molto importante che il cibo sia preparato da Bramini, gente della casta più alta, che si dedicano a preghiere, riti e funzioni ma sopratutto tengono il corpo e lo spirito molto puliti...in tutti i sensi.
Fa morir dal ridere vedere che anche loro parlano al celullare mentre cucinano, questo mi dice che in certe cose siamo tutti simili, bramini o no! La mente umana di fronte a certe tentazioni non fa distinzione di casta.
E mentre loro cucinano i primi invitati arrivano in pullman, sono fortunata a trovarmi al momento giusto all'ingresso della clinica, nessuno mi aveva avertita del loro arrivo. Scendono tutti sorridenti e chiaccheroni molto curiosi per scoprire come si è "sistemata" la famiglia dei giovani dottori.
Mi sorprendono i sari, sono molto belli, perfetti e con delle "blouse", meravigliose. La mia (come mi aspettavo) è venuta poco bene, mi starà malissimo ma non potrò farci nulla tranne sperare che le ragazze addette a vestirmi me la sistemino in qualche modo.
Sono così eleganti le donne che l'età si sfuma tra tutti questi colori e i fruscii della seta. Como mi piaciono! Avrò modo di stare con loro durante i festeggiamenti e scoprire la loro semplicità e simpatia, le ho chiamate le "Bollywood Stars" e si ammazzavano dal ridere, tutte compiaciute.
In giro per la città, nei supermercati, le commesse di un certo livello hanno tutte questo meraviglioso abito che da quest'aria di eleganza principesca. Immagino che guidare vestita col sari  non debba essere il massimo, perciò penso che da noi sarà difficile indossarlo. In India le donne guidano, ma in genere sono donne giovani vestite con il kurta o il jeans anche. Non ho visto donne anziane al volante.

Passa il tempo e ad un certo punto arriva l'ora dell'aperitivo, tutti nel cortile colorato e decorato per l'evento, in piedi e scalzi (in India nel luogo dove ci sarano i riti religiosi le scarpe vengono rigorosamente lasciate all'ingresso) a prendere queste piccole palline molto saporite e buonissime. Si parla, si ride a piccoli gruppi e, se non fosse per gli abiti delle donne e il cibo, può passare per un inizio di festa come dalle nostre parti. Non si serve alcun tipo di bevanda alcoolica, pare che non piace proprio cambiare le vecchie tradizioni e non do loro torto, dalle mie parti ho visto come l'alccol può rovinare le feste e non solo, anche vite e famiglie intere.

 Parlando con loro si respira il loro orgoglio nazionale, ci tengono proprio a farlo presente, amano essere indù e amano la loro terra!


In casa comincia il fervore, i "cuochi" abandonano le pentole e si dedicano a costruire il rogo per il fuoco, disegnare i mandala e preparare tutte le erbe medicinale che verrano bruciate dentro casa...si avete capito bene, proprio dentro. Guardo tutti i preparativi con un certo stupore e mi chiedo se noi facessimo una cosa simile a quanto salirebbe la multa da pagare! Spiego a loro che da noi ne anche in giardino puoi accendere un fuoco senza l'arrivo della polizia  che ti fa un consistente verbale, rimangono alquanto sgomenti perchè per loro è impensabile perdere certe libertà.
 
I mandala della salute prendono colore e forma, sono stupendi. Non è la prima volta che assisto alla "costruzione" di questi bellissimi disegni pieni di significato e magia. Il primo l'ho visto fare a Marzabotto-Bologna in una casa dove c'erano ospitati alcuni monaci tibetani, quattro monaci hanno lavorato per una settimana per finire un bellissimo mandala della salute. Non facevano altro che pregare e disegnare, anche quella è stata un'esperienza molto bella.
Ammiro ancora la facilità che ha questo popolo nell'ingeniarsi, tutto in modo veloce, semplice e senza sentire alcun disagio tra di loro. Il dottore mi ha spiegato che le caste sono nate proprio per un bisogno di ordine nella società, tutti devono sapere a cosa si dedicano  e a che settore lavorativo fanno riferimento. Oggi anche da loro, piano piano, le cose stanno cambiando. Le caste possono cambiare tipo di lavoro ma mai il cognome che identifica la casta di appartenenza, o per lo meno questo è quello che mi hanno spiegato nel primo viaggio fatto in Rajastan.
Decido di seguire i riti regligiosi mentre il fumo non è ancora potente, prevedo che sarò tra i primi a scappare fuori all'aria.


Ad un certo momento siamo usicti tutti in cortile, i preti sono rimasti dentro continuando i canti e le preghiere e aumentare il fuoco, per festeggiare la madre sacra - la Mucca. Devo dire che l'animale era un pò infastidito dalla presenza di tanta gente e da tutte quelle attenzioni, ma si vede che per loro questo animale sacro deve essere presente sempre.

Offerte di tutti i tipi, cibo, vestiti  e anche soldi vengono donnati davante a lei che rappresenta la madre delle madri. Bellissimi gesti pieni di amore e tenerrezza che va oltre la presenza stessa.
Poi abbiamo fatto tutti il giro intorno a lei, non ho capito bene perchè ma penso che era come un segno di rispetto e saluto.
Sono venuta a sapere che il suo latte era quello che vedevo arrivare con la bellissima signora del vestito rosso tutti i giorni mattino e sera.


La serata è andata avanti ritornando in casa per assistere alla definizione dei mandala ed i canti dei preti. La gente era divisa in gruppi, chi partecipava con la massima attenzione ai riti, chi chiaccherava in gruppo, chi era rimasto fuori, insomma sembravano tante piccole feste dentro una grande funzione.
A un certo punto di massimo fumo e stanchezza mia personale mi sono rintanata nella mia stanza senza aspettare la cena, che sarebbe stata a disposizione per tutti nel grande cortile della casa. Mi aspettava ancora un giorno di festeggiamenti e sentivo il bisogno di evadere nel mio piccolo mondo di silenzio.








giovedì 2 aprile 2015

Il Pepe Nero

<< Dicono che  molti asceti vivono di questa spezie, consumando sette granelli interi di pepe al giorno,  bevuti con un bicchiere di acqua tiepida. Com'è possibile?
Il pepe nero contiene tutti e cinque gli elementi in egual misura; aria, etere, acqua fuoco e terra, e in una forma che stimola il corpo a riciclare tutti gli elementi chimici già presenti nell'organismo in modo da non aver bisogno di altro cibo. Per questa ragione gli yogi considerano da lungo tempo l'umile pepe come uno dei cibi perfetti della natura.>>
Harish Johari-La scienza medica dell'Ayurveda, edizioni "i nuovi delfini".
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Ottimo tonico per il corpo, insieme a un cucchiaino di miele si maccinano sette grani, meglio se pestati in mortaio, da prendere ai primi sintomi di raffredore e tosse. Il pepe abbassa vata e kapha e aumenta il pitta.
Dopo aver ingerito la miscela di pepe e miele evitare cibi e bevande calde per almeno cinque minuti per permettere all'organismo di assorbire la preparazione.
Questa miscela è molto utile per aiutare la memoria e l'energia vitale. Tutti i rimmedi naturali al momento della loro preparazione richiedono attenzione e presenza da parte di chi li prepara per garantire un ottimo effetto. In Oriente recitano mantra, preghiere o parole per noi sconosciute, per loro "magiche", al momento della preparazione di cibi, bevande e rimmedi per la salute.

Come tutte le spezie, il pepe nero preso in eccesso può provocare disturbi nella chimica del corpo. Troppo pepe aumenta il calore, pitta, nel corpo con le conseguenze tipiche di disturbi del dosha pitta alto. Nessuno dovrebbe prendere una quantità superiore ai nove granelli al giorni tranne in caso di malattia, mentre il tonico di miele e pepe può essere preso anche quattro volte al giorno.

YOGANANDA dice...

Oggi voglio postare un articolo che ho trovato in un libro scritto da questo grande yogi che ha vissuto all'inizio del secolo scorso tra l'India (dov'è nato) e gli Stati Uniti dov'è passato a miglior vita.
Anche se queste riflessioni le faceva nel 1930 vedo che  non hanno scadenza...

NON HO TEMPO PER ME STESSO

<< Spesso ricevo questa risposta dalle madri che si sacrificano e dai padri che lavorano duramente - persone buone e modeste cadute nella solita routine di pensiero e azione, che servono quelli che dipendono da loro per considerazione e sostentamento ;" Ma, Maestro, praticamente io non ho tempo per me stesso". Questo è un punto di vista sbagliato, un alibi improvvisato e mostra una scarsisssima organizzazione e utilizzo delle ventiquattro ore.
Non sto dicendo di trascurare i doveri che vanno adempiuti; ciò naturalmente sarebbe contrario alle leggi dello sviluppo spirituale. Io chiedo ai miei studenti, di qualsiasi ceto, di dedicare una parte del giorno allo sviluppo fisico personale. Solo così si può accelerare il progresso e crescere spiritualmente. Non si guadagna nulla trascurando la propria persona; anzi, in questo modo si ritarda l'evoluzione.
La cura che prestiamo a noi stessi ci permette di rendere un grande servizio all'umanità; altrimenti è come il caso di un cieco che conduce un altro cieco...>>

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Forti le parole di Yogananda, estratte dal libro Alimentazione Yoga, ma altrettanto vere. Siccome ci sono passata condivido pienamente che non ritagliare del tempo per noi stessi sia una grande perdita per noi, per le nostre famiglie e per tutto il nostro intorno sociale.
Viaggiando in Oriente mi sono resa conto quanto fa bene fermarsi dalla frenetica vita che ci siamo impostati da decenni ormai. Gli orientali amano fermarsi e prendersi cura dello spirito oltre che della materia. Per questo che noi pensiamo che la spiritualità in Oriente ci sia dappertutto e ci rimaniamo male quando vediamo città frenetiche e gente che corre anche lì. E vero, i doveri vanno compiuti e loro lo fanno, con i loro tempi e modi. In ogni casa in Oriente c'è un altare o una stanza dedicata alla cura della persona. Ho visto la mamma con la figlia di quattro anni cantando i mantra la domenica pomeriggio, la padrona di casa preparando i fiori per la funzione religiosa, il dottore che mi ospitava, tutte le mattine prima di uscire di casa, recitando le sue preghiere a voce alta. A volte questi posti servono per riposare, perchè sono tranquili e trovi molta serenità per meditare o soltanto restare un momento con te stesso.
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Anche durante il giorno, quando è possibile, loro si fermano e si siedono e guardano all'orizonte per un pò poi si alzano e partono sereni con le loro faccende.
Noi invece dobbiamo continuamente fare, dimostrare che siamo sempre sugli attenti, che abbiamo una vita piena di impegni lavorativi e sociali, un'agenda stracolma di appuntamenti etc.
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Ma la vera ricchezza personale la troviamo nei nostri momenti di solitudine e pace. E bello avere una casa perfettamente ordinata , un giardino splendente e tante comodità intorno, ma se non ci si ferma tutto questo col tempo perde il significato. La casa bella e il giardino perfetto non ci soddisfano più.
Una volta in più l'Oriente mi porta indietro con la memoria dove ritrovo i valori che i miei nonni avevano, lavoravano duro e tanto ma, i loro tempi se li prendevano ed erano sempre sereni e sorridenti. Sono quattro anni che ho ripreso la mia vita con i miei di tempi, e sono tornata a essere sorridente anche io, grazie Nonni.